Toni Morrison - Prima i Bambini

Morrison Frassinelli Editore, traduzione di Silvia Fornasiero


God help the child, ultimo romanzo di Toni Morrison recentemente uscito per i tipi di Frassinelli, è stato tradotto in italiano con il titolo Prima i bambini, che ne riflette il tema principale, quello della infanzia violata, o anche “solo” incompresa e trascurata da chi dovrebbe averne cura.
Molti sono comunque i temi che si intrecciano in questo libro e tutti di notevole spessore, il razzismo, la condizione della donna, i contrasti ancora irrisolti nella grande democrazia americana.
Sono gli argomenti che Morrison tratta ormai da decenni nei suoi scritti, che le hanno valso il premio Nobel per la letteratura nel 1994 e il Pulitzer nel 1998, quale principale autrice afroamericana del nostro tempo. Nel suo stile si uniscono lirismo e violenza, fantasia e precisione, con uno sguardo visibilmente rivolto al realismo magico sudamericano.
Tra sogno e realtà descrive la tragedia della schiavitù
(Amatissima), la miseria dei neri nella prima metà del XX secolo ( Il canto di Salomone, Il colore viola) ed infine la loro condizione odierna. La sua opera rivisita sistematicamente la storia del suo paese, con una tecnica narrativa singolare, coniugando una rappresentazione minuziosa e documentata dello schiavismo e del segregazionismo a elementi narrativi irrazionali o meravigliosi, inerenti alle tradizioni e ai miti afroamericani, ispirandosi anche alla musica e alla cultura popolare.
La sensazione della comunità nera di esser stata defraudata della propria identità, per essere poi schiacciata sul modello culturale e sociale dei bianchi, percorre trasversalmente tutte le sue opere, insieme al tema dello sradicamento, della inconoscibilità delle origini.
La sua è stata quindi un’opera di grande spessore non solo letterario, ma anche sociale e politico, rappresentata forse al meglio da
The black book, pubblicato nel 1974, con Toni Morrison come editor in-house, che fu un successo di pubblico e di critica immediato.
Il libro nero documenta la storia degli afroamericani attraverso una serie di testi verbali e visivi: manifesti, articoli di giornali, lettere, discorsi, spirituals e blues, filastrocche, disegni, pubblicità, fotografie e molto altro ancora, utile a ricostruire le vicende di due secoli di convivenza interazziale negli Stati Uniti.
Anche
Prima i bambini è ambientato nella comunità nera. Protagonista è Bride, una giovane donna affascinante, dalla pelle color ebano, che attira gli sguardi di tutti gli uomini che incontra, ha una carriera di successo, un appartamento di prestigio. Ma per lei non è stato sempre così: alla nascita e poi durante l’infanzia sua madre non è riuscita ad accettarla, proprio perché troppo nera, e lei è cresciuta insicura e fragile, bisognosa di affetto e di certezze. Si tiene dentro ricordi penosi, pulsioni represse, sperando che per esorcizzare il passato basti rimuoverlo. Non è così e quando il fidanzato Booker la lascia senza una apparente motivazione, Bride, che anche con lui aveva instaurato un rapporto asettico e cauto, capisce di dover fare i conti con la bambina che è stata, senza più schermi e infingimenti.
La ricerca di Booker, partito senza lasciare traccia, è quindi anche un percorso di autocoscienza e di accettazione del passato. I mali dell’infanzia non si dimenticano, ma si possono lasciare alle spalle con una scelta di coraggio e libertà. Questo almeno è il messaggio che passa attraverso le pagine del libro, mediato anche da una simbologia onirica e surreale che si affaccia in alcune pagine, secondo un gusto che è congeniale all’autrice ma che in questo caso avrebbe avuto bisogno di maggior respiro e di una vena poetica che mi sembra mancare.
L’impegno civile e la sensibilità nei confronti di donne e bambini sono tra i pregi del romanzo, anche se personalmente ho trovato un po’ fastidiosa l’insistenza sul tema della pedofilia. Lo stile, asciutto ma efficace, è un chiaro indice di esperienza e maturità e la scelta tecnica di presentare i capitoli facendo parlare in prima persona i diversi personaggi, porta avanti la trama con scorrevolezza, nonostante sia ormai piuttosto abusata.